Sri Jayadeva Gosvami
Trecento anni prima dell'avvento di Sri Caitanya Mahaprabhu, Sri Jayadeva Gosvami serviva come pandita alla corte del re del bengala, Sri Lakshmana Sena. Jayadeva and Padmavati (sua moglie, un'esperta danzatrice) adoravano Sri Krishna con una devozione assoluta. Dopo qualche tempo lasciò l'opulenta vita di corte per vivere pacificamente in una capanna di paglia a Champahatti, Navadwipa dove scrisse la Gita Govinda.
Un giorno mentre era impegnato nella stesura Gita Govinda, jayadeva si sentì ispirato a a scrivere: "Krishna si inchina a toccare i piedi di loto di Srimati Radharani." Jayadeva era esitante nello scrivere qualcosa che diminuiva la posizione di Sri Krishna come la suprema personalità di Dio. Egli andò a rinfrescarsi, fece un bagno nel Gange e rispettò del maha-prasadam di Radha-Madhava. In sua assenza, Krishna Stesso, travestito da Jayadeva, scrisse una linea nella Gita Govinda: dehi pada pallavam udaram. Il Signore ha anche accettato il prasada da Padmavati.
Al suo ritorno Jayadeva rimase attonito nel vedere quella linea che non era stata scritta da lui. Comprendendo il mistero, Jayadeva immerso in una gioia spirituale, pianse e disse, "Padmavati, siamo molto fortunati. Sri Krishna Stesso ha scritto questa riga, dehi pada pallavam udaram, e prende il prasada direttamente dalla tua mano." La Gita Govinda esprime il sentimento intenso di separazione che Sri Radhika sente prima della danza rasa. Essa descrive i più intimi passatempi di Radha-Shyamasundara. Durante i passatempi Gambhira-lila di Sri Caitanya a Jagannatha Puri, Egli amava ascoltare la Gita Govinda che giornalmente Svarupa Damodara e Mukunda Gli cantavano.
Jayadeva Gosvami scrive nella Gita Govinda: "Lascia che il felice saggio impari dalle canzoni di Jayadeva tutto ciò che è delizioso nella varietà musicale, tutto ciò che è grazioso nei fini linguaggi della poesia e tutto ciò che è squisito nell'arte dell'amore". Dopo aver terminato la Gita Govinda Jayadeva andò a Vrindavana e in seguito andò a Jagannath Puri dove visse fino alla fine della sua vita. Egli introdusse la lettura giornaliera della Gita Govinda nel Tempio per il piacere del Signore Jagannatha. Il suo samadhi è nell'area dei 64 samadhi.