madre_terra

Madre Terra
Detentrice e Dispensatrice
di Ricchezza

 

Una vita che ci permette di riunirci a madre Terra e di offrire
i suoi prodotti a Krishna favorisce la nostra crescita spirituale

 

di Visakha Devi Dasi

 

L’autrice nel suo orto a Saraganati Village nella Columbia Britannica.
L’autrice nel suo orto a Saraganati Village nella Columbia Britannica.

 

 

Srila Prabhupada scrive: “Tutto ciò che viene preso dalla Terra – dalle miniere, dalla superficie del globo o dall’atmosfera – dovrebbe essere sempre considerato proprietà di Dio, la Persona Suprema, e usato per Yajna, Sri Visnu. Non appena lo svolgimento degli yajna [i sacrifici] si fermerà, la Terra cesserà ogni tipo di produzione – verdure, alberi, piante, frutti, fiori, altri prodotti agricoli e i minerali. Com’è confermato nella Bhagavad-gita il metodo degli yajna fu istituito fin dall’inizio della creazione. Con il compimento regolare degli yajna, con un’equa distribuzione della ricchezza e la limitazione della gratificazione dei sensi, il mondo intero diventerà pacifico e prospero.” (Srimad-Bhagavatam 4.18.13, Spiegazione)


Una Bella Energia

Il pianeta Terra con la sua atmosfera comprende tutte le cinque energie materiali di Krishna, gli elementi primari: terra, acqua, fuoco, aria ed etere (spazio). È un bene inestimabile che ci è stato dato da Krishna. Madre Terra deve essere onorata come una manifestazione delle energie di Dio e come Krishna è bello così anche la Terra lo è per natura. Come devoti che vivono in comunità agricole fondate sotto la guida di Srila Prahupada, è nostro compito e nostro piacere servire la Terra per mantenerla non solo bella, ma anche sana, protetta e produttiva. Con questa finalità, a Saranagati Village, nella Columbia Britannica – dove la mia famiglia ed io viviamo – un buon numero di noi ha un orto. Quando ho preparato il mio, sono stata obbligata a pulire e livellare il suolo, per dare al nostro piccolo pezzo una bellezza domestica (opposta a quella selvaggia) e ho messo una recinzione per proteggerlo.

Il mio orto, anche se modesto, mi dà equilibrio, mi tiene a contatto con la terra e per empatia con le sue strane vicende mi fa ricordare la mia vulnerabilità. Esso tiene me e la mia famiglia nel circuito dell’ecologico: in casa nostra non gettiamo nella spazzatura niente che sia organico – tutto va nel mucchio del compost insieme con il concime e poi nell’orto, dove ne ricaviamo una terra scura, friabile e ricca. Un ulteriore e inatteso beneficio di questo orto è il piacere indicibile che riceviamo anche solo guardando le nostre verdure rigogliose e i nostri alberi da frutto dalle finestre del nostro soggiorno e della sala da pranzo – in primavera, completamente carichi di fiori bianchi sembrano ricoperti dalla neve.

C’è una certa dignità, una certa ineffabile rettitudine in questa visione e nelle radici che abbiamo messo in questo remoto angolo della Terra.
Quando faccio visita ai miei amici in città e vedo che gettano nella spazzature gli avanzi organici – foglie, bucce di frutta, parti delle verdure – sento un forte desiderio di raccogliere tutto e mandarlo a Saranagati. Intanto, quello che mangiano i miei amici di città spesso è coltivato da agricoltori molto lontani che usano dei fertilizzanti chimici dannosi invece che concime organico estratto dalla spazzatura. In questo scenario si cela una pericolosa anomalia.


Soddisfare Madre Terra

Sia in città che in campagna possiamo tuttavia onorare Madre Terra comprendendo il sistema naturale che il suo creatore, Krishna, ha stabilito per il suo benessere e la sua bellezza. Quando lo facciamo e con amore e con devozione offriamo il suo raccolto a Krishna, Egli è compiaciuto e anche Madre Terra lo è. Srila Prabhupada scrive: “Per volontà di Dio tutto ciò che è necessario alla sussistenza dell’uomo si trova a sufficienza nella natura e possiamo fare un giusto uso delle cose per vivere comodamente senza ostilità tra uomo e uomo, tra uomo e animali o tra uomo e natura. Il Signore controlla tutto e se il Signore è contento ogni parte della natura lo sarà.” (Srimad-Bhagavatam 1.10.5 Spiegazione) I nostri corpi e quelli di tutti gli esseri viventi sono generati dalla terra, sono trasformazioni della terra che hanno nomi diversi in base a queste trasformazioni e alla fine ritornano alla terra sotto forma di polvere.

I nostri corpi e la vegetazione sul corpo della Terra sono in intima relazione: le verdure, i frutti e i cereali – usati sia come cibo sia come medicine – forniti dalla Terra nutrono uomini e animali. Quindi il benessere della Terra e il nostro sono inseparabili. Se la nostra mentalità non è sana e manchiamo di rispetto alla Terra, la inquineremo e questo inquinamento ci danneggerà fisicamente. Continuando sul tema che se il Signore è soddisfatto lo è anche ogni parte della natura, Srila Prabhupada scrive: I fiumi scorrono gonfi d’acqua per fertilizzare le terre; gli oceani forniscono generosamente sostanze minerali, perle e pietre preziose; le foreste producono in abbondanza piante medicinali e commestibili e il ciclo delle stagioni fa crescere frutti a profusione e fa sbocciare molteplici varietà di fiori.

Il modo di vita artificiale che lo sviluppo delle industrie ha comportato non può condurre che a una felicità illusoria e sempre riservata a un gruppo molto ristretto a spese di milioni d’individui. Poiché l’energia della massa degli uomini è canalizzata nello sviluppo industriale, la produzione dei beni naturali risulta frenata, con grande infelicità della gente. Senza un’educazione appropriata, la maggior parte degli uomini cammina sulle tracce di dirigenti avidi e partecipa allo sfruttamento egoista delle riserve naturali; da ciò deriva una viva competizione tra individui e tra nazioni. –Srimad-Bhagavatam 1.10.5 Spiegazione


Fare un Cattivo Uso della Terra

Poiché le mandrie (il cosiddetto “bestiame”) sono trattate con crudeltà e vivono e muoiono solo per il profitto del loro proprietario, nello stesso modo l’agricoltura condotta secondo principi commerciali sfrutta la terra usandola per la sua produttività e trae profitto spese dalla sua bellezza, dalla sua salute e dal suo equilibrio. Una mentalità così insensibile e calcolatrice è sintomo di passione ed è caratterizzata da cambiamenti eccessivamente rapidi e dal fascino delle innovazioni, come i cibi geneticamente modificati, commercializzati prima che ne siano pienamente conosciute le conseguenze. Secondo la natura, crescita e cambiamento sono in equilibrio tra loro e solitamente graduali, ma la crescita e il cambiamento dovuti alla tecnologia che domina l’uomo non rispetta questi principi. Il risultato è che questa mancanza di lungimiranza guidata dall’avidità comporta che immense estensioni di terra sono state trasformate in obbrobri.

La massa delle persone, che manca di una prospettiva spirituale e di una guida spirituale, impegnata nella lotta per la sopravvivenza e nella inutile ricerca del piacere, non riesce a vedere o a liberarsi da una mentalità centrata sul profitto ed è incapace di comprendere il desiderio di Krishna: che ogni individuo conduca una vita veramente felice e piena di significato usando le energie di Krishna al Suo servizio. Il modo in cui usiamo la nostra terra fa presagire il futuro di qualsiasi società compresa la nostra. Questo significa soprattutto che affronteremo un futuro triste se continueremo a fare uso di metodi di agricoltura insostenibile. E che cosa abbiamo guadagnato assumendoci questo rischio? Più tempo libero? Un maggior piacere? Una salute migliore? Una maggiore felicità? Per ironia – e per arrangiamento del Signore – la vera quantità di tempo libero di cui gode una società è inversamente proporzionale alla quantità dei macchinari impiegati per risparmiare manodopera.

Per generazioni le persone sono state attratte dalle fattorie ai centri urbani o suburbani con la promessa di una vita più facile, ma giudicando dal livello di stress di quelle aree, quella promessa è stata completamente disattesa. Inoltre, quanto più una società crea e usa macchinari per risparmiare la manodopera, tanto più esaurisce le risorse del mondo, tanto più grande è la quantità di rifiuti prodotta e tanto maggiore è il debito che si forma. E – per maggiore ironia – nella società odierna il prestigio di una persona varia in proporzione alla sua accettazione degli attuali metodi produttivi. Fate il paragone tra il direttore generale all’ultimo piano di un grattacielo con il contadino che lavora la terra con le sue mani. Inoltre la tecnologia moderna ha privato gli agricoltori e gli operai del tipo di lavoro che essi preferiscono – un lavoro creativo, utile, fatto usando mani e cervello. La produzione – anche quella del cibo – è stata trasformata in un lavoro di routine disumano che non arricchisce le persone, ma le svuota e mette a rischio la loro salute.


Vita di campagna e Vita di Città a confronto

Gli abitanti delle città, anche i nostri amici devoti, possono chiedersi che cosa troviamo di attraente in una comunità agricola come quella di Saranagati. Dove sono i diversivi, i divertimenti e le numerose comodità della vita moderna? E noi che abitiamo a Saranagati guardiamo i nostri amici di città e ci meravigliamo dello stato di stress in cui vivono, della loro vita trascorsa in mezzo alle esalazioni di gas, della televisione che essi e i loro figli guardano e della loro illimitata e sempre incombente necessità di spendere e ci chiediamo come possano sopportare tutto questo. Vediamo che la vita di città fa sentire le persone insignificanti e impotenti non davanti a Dio ma davanti al gigantesco sistema economico che le isola e lascia loro poche opportunità di migliorare la propria posizione economica. Vediamo che perdono fiducia nell’iniziativa personale e diventano ingranaggi altamente specializzati e fortemente competitivi in alcune grandi imprese, senza alcuna sicurezza o indipendenza.

Basta l’impersonale ampiezza delle strade delle città, degli edifici, delle scuole, degli uffici, dei supermercati e della folla a far sentire una persona insignificante, una semplice pedina La sublime vita spirituale offerta a tutti noi da Srila Prabhupada si può trovare nella semplicità naturale e facile delle comunità rurali – e quanto è meglio per i bambini trascorrere gli anni della loro formazione lontani dal degrado delle influenze urbane e suburbane. Poiché la produttività è il risultato naturale di una terra bella e sana, le persone si sentono utili e appagate se vivono come è giusto che vivano – in armonia con il creatore. Come quando la terra sfruttata e trascurata alla fine riduce la sua produttività, così una persona che, per varie circostanze o per avidità, fa un lavoro che in ultima analisi è inutile, sarà afflitta da una sensazione interiore d’inutilità e di sconfitta.

In altre parole, se la produzione e la ricchezza sono ritenute gli scopi primari (e vengono messi in dubbio gli scopi spirituali), il sistema economico moderno violenta la natura e danneggia gli esseri umani. Con le parole di Srila Prabhupada: “Perché cercare un fasto artificiale, perché i cinema, le automobili, gli apparecchi radio, i mattatoi e gli hotel? Che cosa ha creato la civiltà moderna se non uno spirito di lotta simile a quello che anima i cani, sia sul piano individuale che collettivo? Crede questa civiltà di servire la causa dell’uguaglianza e della fraternità universale inviando migliaia di uomini in fabbriche infernali o in guerra per soddisfare i capricci di pochi?” (Srimad-Bhagavatam 1.10.4)


Madre Terra e il Signore Supremo, Krishna

I prodotti della terra sono fatti per essere offerti al Signore per la Sua soddisfazione. Madre Terra è detta Vasundhara, “colei che detiene la ricchezza” (vasu significa “ricchezza” e dhara “colei che detiene”). Qualsiasi cosa venga presa dalla Terra appartiene a Krishna e dovrebbe essere usata per il sacrificio. E quando facciamo offerte sincere al Signore, facciamo avanzamento nella vita spirituale ma anche nell’austerità, nella pulizia, nella veridicità e nella misericordia; diventiamo pii e fonte di piacere per la Terra. Sebbene la Terra abbia tollerato esplosioni atomiche, l’aggressività delle trivellazioni per il petrolio, il taglio delle foreste, guerre sanguinose e una grande quantità di altre atrocità, essa ha il potere di ritrarre i suoi doni e di privarci di ciò che è necessario per vivere. Srila Prabhupada scrive:

 

È un errore pensare che i cereali vengano prodotti con l’applicazione di macchinari moderni, come i trattori. Andando nel deserto e usando un trattore non sarà possibile produrre cereali. Possiamo adottare molti mezzi, ma è essenziale sapere che il pianeta Terra cesserà di produrre cereali se i sacrifici non sono compiuti ... Naturalmente ora gli atei non crederanno in questo modo spirituale di produrre cereali, ma che ci credano o no, resta il fatto che non siamo indipendenti nella produzione di cereali con mezzi meccanici. –Srimad-Bhagavatam 4.18.8 Spiegazione

 

La dura realtà è che quando madre Terra è sovraccaricata dalle menzogne e dagli atti irreligiosi dei non-devoti che si lasciano guidare dalla lussuria, dalla collera, dall’avidità e dall’invidia, essa può frenare la sua produzione. Ecco di nuovo le parole di Srila Prabhupada:

 

Benché la Terra racchiuda immense risorse per la produzione di cereali, frutta e fiori, la produzione è frenata dalla Terra stessa a causa dell’abuso perpetrato dai non-devoti che sono privi di ogni finalità spirituale. Ogni cosa appartiene a Dio, la Persona Suprema e può essere usata per la Sua soddisfazione. Le cose che esistono non devono essere usate per la gratificazione dei sensi degli esseri viventi. Questo è il piano complessivo della natura materiale che si conforma alle direttive della natura materiale stessa. –Srimad-Bhagavatam 4.18.6 Spiegazione

 

La Felicità e la Terra

La felicità viene dalla crescita spirituale e non dai guadagni economici, ma influenzati da quest’era, sia a livello individuale che collettivo, tendiamo a dare la massima importanza al profitto al di sopra di qualsiasi altra cosa. Se si lascia incontrollata, questa tendenza può crescere vigorosa come una mala erba e il risultato è la dissacrazione della Terra da parte delle persone che sono sempre irrequiete e insoddisfatte, che si sentono inutili e impotenti e sono tenute in ostaggio dal sistema economico. L’enormità e l’indifferenza di questo sistema produce insicurezza, disperazione e dipendenza. Non ci dobbiamo meravigliare che le persone cerchino disperatamente sollievo e siano infatuate dalle distrazioni. Al contrario, le comunità rurali coscienti di Krishna come quella di Saranagati promuovono una vita semplice, completamente libera da stress in compagnia di ricercatori spirituali.

Queste comunità possono rafforzare la fiducia nelle nostre iniziative personali, incoraggiare la libera espressività, aiutarci a sviluppare l’apprezzamento per la Terra e per le sue innumerevoli creature e portarci più vicino a Krishna, il Padre Supremo. Anche la semplice attività di coltivare la terra per Krishna può arricchirci al di là di ogni nostra aspettativa. Tutte le attività esterne, inclusa quella economica, hanno un significato e un valore se favoriscono il raggiungimento dello scopo della nostra vita. Qualsiasi attività che non ha questa finalità, comprese quelle numerose e più ambite che perseguono il successo materiale, ci faranno sentire semplicemente insoddisfatti e invidiosi di coloro che hanno più di noi. Nel loro intimo anche le persone che hanno successo a livello materiale sentono che manca loro qualcosa di molto importante.

“Le società umane dovrebbero dipendere interamente dai doni della natura, senza cercare di creare con mezzi artificiali una prosperità economica puramente illusoria. Infatti questi tentativi hanno come risultato finale solo quello d’immergere il mondo in un caos d’avidità irrazionale, dove regnano la bramosia per il potere e la ricerca sfrenata di ricchezza in vista di lussi artificiali e di godimenti simili a quelli dei cani e dei maiali.” (Srimad-Bhagavatam (1.10.4 Spiegazione)

Una vita frivola basata sul fare denaro per spenderlo o sprecata nei divertimenti non è quella per cui siamo stati creati. Siamo fatti per realizzare il nostro potenziale di crescita spirituale e per sperimentare la felicità che accompagna questa crescita. L’unico modo per dare inizio a questo processo è riconciliarsi con Madre Terra offrendo i suoi doni a Krishna, Dio, la Persona Suprema.

 

Visakha Devi Dasi collabora da più di trent’anni a BTG con articoli e servizi fotografici. Vive a Saranagati Village con la sua numerosa famiglia composta da suo marito, due figlie, il genero e il nipotino di due anni. Recentemente ha pubblicato un libro sulla vita a Saranagati.

 

 

 

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